venerdì 5 settembre 2008

La vita di una comunità

70 villini immersi nel verde, viali alberati, il silenzioso frusciare delle foglie mosse dal vento, l’odore dell’erba appena tagliata, il tempo che scorre lentamente.
Così si presenta il Villaggio dei giornalisti a chi vi entra. Un paradiso, un’oasi di riposo di cui possono godere gli occhi e le orecchie di chi vuole disintossicarsi dai ritmi frenetici della città. Ma c’è qualcosa di più nell’animo di chi ha vissuto i quarant’anni di vita di questo luogo e che lo ha visto trasformarsi negli anni. C’è qualcosa che lo rende “magico”, che ci fa ritrovare qui ogni estate e che, oggi, ci fa vedere giocare insieme i nostri figli, così come facevamo noi un tempo.
E’ la vita di una comunità, il senso di solidarietà, la storia di amicizie profonde che ti legano per la vita, un fiume di ricordi che riempiono la nostra memoria.
Il fatto che mia madre ci abbia lasciati in questo luogo che tanto ha amato, come mio padre e tutti noi, ha per me un significato profondo e l’affetto di quanti in questi giorni mi sono stati vicini mi ha fatto sentire meno sola.

Grazie di cuore.

Graziella Aver

1 commento:

Unknown ha detto...

Hai documentazione fotografica e non sulla costruzione del villaggio

Sarei molto interessato a conoscerla

Grazie
Maurizio