domenica 3 giugno 2007

STORIE DEL VILLAGGIO

La 24 ore del Villaggio

di Elena Venditti

Avevamo dai 12 ai 14 anni: io, mia sorella e Chicchi, Andrea Cerroni, Massimo Pinzauti con la sorella Elena e i loro cugini (Emanuela e Daniele), i fratelli Rossetti (tutti), Livia Piersanti, il piccolo Zuccari (Corrado), Paolo Rotili e sua cugina Lilia, Pigi Angelo, Maurizio Peggio, Laura e Giovannella Dragosei, Natalia Capitani, Marzia Viola, le sorelle Uva ed a turno qualche loro cugina, Valeria Lilli (chi ho dimenticato?). Eravamo noi il gruppo dei giovanissimi del Villaggio. Non so a chi viene in mente, un giorno, un’idea geniale per movimentare l’estate! La “24 ore del Villaggio” in bicicletta. Le regole: gara di resistenza riservata ai maschi (organizzati in squadre) mentre alle femmine spettano vettovaglie e rifocillamento dei partecipanti; ogni squadra (mettendo su strada a staffetta i propri elementi) deve pedalare per 24 ore intorno al Villaggio. La disparità di mezzi è assoluta: c’è chi ha la bici con le ruote grandi, da corsa, con le marce e chi corre invece con la classica “Graziella” con ruote piccole, pochi freni e catena arrugginita.
Si monta una tenda dentro la quale le femmine allestiscono una cambusa ed un ricovero per far riposare i corridori al cambio turno. Sono le due del pomeriggio e parte la gara. Trascorse un paio d’ore alcuni genitori, che pensavano non facessimo sul serio, cominciano a dare segni di inquietudine. Non sarà troppo faticoso sotto il sole? E' sera e la gara prosegue. Verso le 23 un paio di genitori cercano di fare opera di convincimento a mollare ma i gareggianti più tosti non hanno intenzione di fermarsi. Paolo, Andrea e Maurizio (bici da corsa), un paio di fratelli Rossetti (Graziella) sono i più resistenti. Qualcuno è stato fatto scendere a forza dalla bici dai genitori inferociti e qualcuno ha ceduto da solo. Verso le tre di notte, dopo che uno dei gareggianti, nonostante i rifocillamenti, quasi perde i sensi dalla stanchezza, la gara viene interrotta dai genitori che questa volta hanno organizzato un posto di blocco lungo il percorso. Nonostante tutto si decreta lo stesso un vincitore, l’unico che ha resistito fino a quel momento. Ma chi è?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Avevo 12 anni e, anche se ero il più piccolo, partecipai con grande entusiasmo a quella che tutt'ora rimane l'unica edizione disputata di quella memorabile competizione. Ero uno dei pochi partecipanti in possesso di una bici da corsa; purtroppo questa finì distrutta contro un' auto che passave per le vie del Villaggio mentre al "manubrio" si trovava Massimo Pinzauti. Duramente colpito per la grave perdita mi ritirai dalla competizione.
Vediamo se qualcuno si ricorda chi sono...

Anonimo ha detto...

uno dei più piccoli era il tenerissimo Corrado Zuccari, che veniva con noi più grandicelli perchè la sua mamma sapeva che c'ero io e me lo affidava (silenziosamente).

Anonimo ha detto...

E meno male che c'eri tu... altrimenti il mare lo vedevo in cartolina.
Grazie, Elena, sei sempre una delle migliori!

Anonimo ha detto...

Anche se scosso per la perdita della mia bici nuova, rimasi comunque ad assistere alla competizione.
Più che per la mia squadra, che era pittosto male attrezzata (bici da passeggio e grazielle pesanti
e con ruote piccole), mi ritrovai a fare il tifo per mio cugino Paolo Rotili che, molto bravo ad
andare in bicicletta, prese presto un vantaggio considerevole e quando la gara venne interrotta era
ormai praticamente imprendibile...
Dal più piccolo della compagnia ecco la risposta al quesito.

Anonimo ha detto...

Sono entrata per caso in questo blog e come un flash si sono accesi ricordi dell'adolescenza...
Non abitavo al villaggio ma ricordo due anni strepitosi
(1977/78)
quando con Teresa e Deborah ho trascorso quelle estati che rimangono nel cuore , buona parte del tempo nel villaggio.

Qualcuno forse si ricorderà del trio monnezza ....
io ho ricordato diverse persone tra quelle citate e non.
Ma sopratutto sono impressi nel ricordo Daniele (il cugino di Massimo) Corrado e i Rossetti, in primis Tonino.
beh praticamente un pezzo di vita lontana che ti si para davanti agli occhi!
Un grande abbraccio , Claudia